A cura di Decio Lucano
Nato nel 1967 su iniziativa degli ex studenti dell’Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova per ricordare la figura del professor Attilio Traversa, docente di Astronomia e Navigazione, la iniziale Targa Traversa è diventata nel corso degli anni Premio San Giorgio. L’evento da oltre mezzo secolo intende rinsaldare i legami tra lo shipping, la formazione marittima e la città di Genova, offrendo anche interessanti spunti di confronto e conoscenza nella società tra il mondo della scuola e quello del lavoro.
La manifestazione si ripete dal 1967, quando nacque come Targa d’oro Attilio Traversa per premiare gli studenti meritevoli della scuola. Da allora, l’appuntamento si è sempre rinnovato puntualmente ed è stato sospeso solamente durante l’emergenza sanitaria a causa della pandemia Covid-19 (per due anni, dal 2020 al 2021).
Questo prestigioso Premio ha ripreso la sua “ navigazione” abbracciando con entusiasmo il mondo della scuola e quello del lavoro, confermando il sostegno dei principali operatori del settore marittimo come la Confederazione italiana armatori, il Rina e Assarmatori.
*************
Molto importante sottolineare come la 49esima edizione del Premio si è svolta nella Sala delle Ciompere di Palazzo San Gorgio dove sono stati premiati i migliori diplomati nell’anno scolastico 2015- 2016 per le sezioni di coperta, macchina e costruttori..Inoltre sono state consegnate alcune borse di studio a sostegno degli studenti meritevoli dell’Istituto e premiati i migliori Allievi Ufficiali dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile, che ha sede a Genova.
Nel corso degli anni il Premio assume un significato più ampio comprendendo personaggi dell’industria e della marineria nazionale e internazionale nell’ambito della cerimonia, stabilendo un maggior legame tra la scuola e il mondo del lavoro.
Come è nato questo Premio?
Lo racconta Decio Lucano, uno dei fondatori
Io e Alberto Cameli, figlio di Filippo Cameli , presidente di uno dei più importanti gruppi armatoriali realizzando una innovazione nella costruzione di navi a tecnologia avanzata e di grandi dimensioni. Un uomo di notevole statura mentale e di altrettanta semplicità nel rapporto col prossimo. Filippo Cameli aveva apprezzato la mia idea di fare una rivista di tecnologia avanzata, L’Automazione Navale. Nel primo numero, marzo 1970, pubblicammo un suo articolo con foto di stima e di augurio per la nostra iniziativa confermando come armatore quello che scrisse Vittorio G. Rossi, “ l’automazione è la più grande rivoluzione nella marina mercantile dopo la vela e il vapore”.
Alberto e io eravamo compagni di scuola al Nautico di Piazza Palermo e dopo il diploma abbiamo continuato a vederci nell’ ufficio di via Roma. Parlavamo spesso della scuola e dei nostri insegnanti con le loro personalità umane e professionali, profili indimenticabili.
Alberto era un bel giovane molto educato , rispettoso e soprattutto un amico dai sentimenti puri . Piaceva molto alle belle ragazze, ma era molto ligio nell’ufficio di papà e restava molte ore a imparare il mestiere di armatore. Una di queste belle “ragazze” era Daniela Bianchi, attrice nel famoso film di James Bond “ dalla Russia con amore”. Me la ricordo che aspettava Alberto in macchina nella piazzetta davanti al Teatro Carlo Felice finchè Alberto finiva il lavoro e andava a raggiungerla. L’epilogo fu che si sposarono e Daniela lasciò la carriera di attrice Si stabilirono a Roma e poi nella Marche.
L’idea di ricordare i nostri professori con un riconoscimento che promuovesse la scuola nautica nella città e nel mondo marittimo prese lo spunto particolarmente da uno di questi insegnanti, il professor Attilio Traversa, che insegnava Astronomia e Navigazione e che era mancato nel 1965 . Un uomo veramente indimenticabile che teneva tutta la sua materia a memoria e dettava, i suoi appunti sono stati i libri di testo per gli studenti.
Il professor Traversa , che abitava in Albaro, non lasciava i suoi allievi, li seguiva anche dopo il diploma per prepararli agli esami professionali di capitano di lungo corso . Io ero fra questi, ho frequesntato la sua casa , mi affascinavano i suoi numerosi libri , quasi tutti scientifici. Traversa aveva una mente poliedrica, una cultura vastissima, conosceva l’arabo oltre alle lingue dello shipping.
Non ha mai voluto che io onorassi il suo insegnamento con una parcella, mi voleva bene, conosceva mio padre comandante, era in fondo al suo animo un uomo di mare .
Per un docente così importante Alberto e io decidemmo di fare una targa che riproducesse in rilievo placcata in oro Genova e la Lanterna “Targa d’oro Attilio Traversa” da conferire al migliore diplomato capitano ( coperta) del Nautico San Giorgio per i suoi voti e il suo curriculum scolastico, come esempio ed emulazione per i giovani che sceglievano questa scuola per andare per mare. Era il 1967 e Cameli volle sostenere le spese per realizzare la Targa. Pensammo subito alla presentazione, alla sede della cerimonia, e ci orientammo verso la Terrazza Martini che in quegli anni ospitava eventi ed era molto ambita nella città .
Occorreva , in accordo con il direttore della Terrazza , trovare un patrocinatore e mi rivolsi al Collegio Capitani allora presieduto dal vice capopilota del Porto com.te Emilio Legnani, Medaglia d’oro al valor militare. Legnani con cui collaborai in seguito per molti anni , accettò di organizzare il Premio come obiettivo comune del Collegio nella formazione degli ufficiali della marina mercantile. Non potevano mancare gli armatori, coloro che avrebbero imbarcato il personale marittimo e i futuri ufficiali delle loro navi. Gli armatori erano riuniti in una associazione, Armaliberi, , e la Targa Attilio Traversa assunse un significato sociale più ampio rappresentando la scuola e la società operativa nei porti e trasporti.
Dopo la prima Targa Traversa per gli allievi di coperta ( Capitani ) si aggiunse quella per i Macchinisti.
Alla Terrazza Martini, e questo per molti anni, oltre al pubblico erano presenti le istituzioni , sindaco e prefetto in testa.
Dopo i discorsi ufficiali , la consegna del premio, interveniva il Preside della scuola.
Era Preside dell’Istituto Nautico San Giorgio, l’ing. Guglielmo Levi, un mito, perché tenne il comando del Nautico dal 1945 al 1969 e noi eravamo suoi “ inquilini “ nel pieno rispetto della sua autorevolezza ed esperienza didattica. Il preside Levi diede il tocco finale alle Targhe riempiendo il Premio di significati pedagogici e di calore umano. Il 26 maggio 1982 morì l’ing. Guglielmo Levi , uno dei personaggi più noti della città e il cordoglio degli ex allievi e della gente fu unanime.
Un giorno, nel 1982, tornavo in treno da Napoli, nel mio scompartimento c’era il figlio del Preside, Sergio, anche lui ingegnere, che lavorava nel gruppo Lauro . Sergio mi propose di intitolare un premio anche per la sezione Costruttori navali del Nautico (suddiviso in capitani macchinisti costruttori) . L’adesione del Registro italiano navale a questa iniziativa fu immediata. Le Targhe divennero quindi tre, Targa Attilio Traversa per coperta e macchina e Targa Guglielmo Levi con la stesso effige ma ovviamente in similoro per i Costruttori navali.
La “navigazione” della targa Traversa e della Targa Levi rappresentò per Genova una novità e una apertura verso le giovani leve del mare Purtroppo la Terrazza Martini venne trasferita a Milano dove era operante una omonima Terrazza. Che fare?
Allora , anni fine ’80 il Porto era gestito dal Consorzio Autonomo del Porto , ne parlai con il Presidente , il “filosofo” prof. Dagnino, che condivise la proposta di ospitare il Premio nella Sala del Capitano. La manifestazione negli anni si era infoltita di pubblico e di associazioni, di sponsor del cluster marittimo tanto che alla fine della cerimonia veniva offerto nella sala piano terra del Palazzo San Giorgio un ricco buffet pagato dai numerosi sponsor utenti del porto di Genova.
A Palazzo San Giorgio i successori di Dagnino capirono il legame tra la scuola nautica e il mondo marittimo portuale come opportunità di lavoro per la città.
Da allora gli organizzatori del Premio, in primis il Collegio Capitani, in sintonia con le associazioni di sostegno delle Targhe, decisero di cambiare il nome, riflettendo l’universalità dei significati alla base della lunga navigazione della iniziativa nata nel 1967 da Alberto Cameli e da me. Il Premio divenne Premio San Giorgio nel cui ambito venivano consegnate la Targhe Traversa e Levi con tutto il contorno di associazioni e di borse di studio .
Negli ultimi anni il sostegno di Confitarma divenne tangibile con la consegna agli allievi premiati di un assegno di incoraggiamento per l’ inizio della carriera.
Fino al 2014 la cerimonia di consegna del Premio si avolse nella Sala del Capitano, nel mese di ottobre e sempre di sabato per dare modo ai genitori e ai sostenitori di partecipare all’evento Dopo la consegna dei premi e delle borse di studio venivano premiati personaggi dello Shipping e della cultura del mare. Il Premio si allargava diventando un fatto nazionale. E il Cap divenuto Autorità Portuale concesse la Sala delle Compere prendendo parte in primo piano della cerimonia .
Chi sono gli organizzatori ?
Il Collegio Nazionale Capitani L.C. & M. d’intesa con l’Associazione Ex Allievi e Docenti dell’Istituto Nautico San Giorgio la direzione dell’Istituto Nautico, la Fondazione Accademia Italiana Marina Mercantile, con il contributo della Confederazione Italiana Armatori e Registro Italiano Navale.
Purtroppo Alberto Cameli muore a 75 anni il 18/03/2018 a Roma dove si era trasferito da molti anni.
Cameli lascia la moglie Daniela Bianchi e il figlio Filippo. Si erano sposati nel 1970.
*************
NOTA
A conclusione di questa mia storia della genesi del Premio San Giorgio, che ho condotto nelle varie sedi per molti anni fino alla prestigiosa Sala delle Compere, sono sicuro che questo Premio continuerà ogni anno a diffondere i suoi valori pedagogici e sociali perpetuando lo spirito della cultura del mare.
Desidero però ricordare che , prima di questa nuova sede, era operativa in Darsena, compresi gli anni ’80, una sezione dell ‘Istituto Nautico a Calata Di Negro posta su tre piani con aule per le Esercitazioni Marinaresche, laboratorio per i costruttori, aule per il carteggio e le apparecchiature di navigazione e sul terrazzo la Capannina Meteorologica. Ormeggiati a calata le imbarcazioni della scuola.
Il preside Aldo Marletta mi diede ufficialmente la responsabilità di questa sezione, una piccola accademia , e sono orgoglioso di aver trascorso molti anni di insegnamento in questa sede.
Decio Lucano
Genova , 31 gennaio 2025