Confitarma, ABI e RINA, in un incontro in video conferenza, hanno discusso del sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili, recentemente introdotto dalla Commissione europea con l’approvazione dell’EU Taxonomy Climate Delegated Act, che mira a promuovere gli investimenti sostenibili identificando quali siano le attività economiche che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi ambientali dell’UE.

Fabrizio Vettosi, Vice presidente della Commissione Finanza e diritto d’impresa di Confitarma ha illustrato l’evoluzione dei lavori in ambito comunitario che ha portato all’approvazione, nel giugno 2020 della Taxonomy Regulation “il Regolamento UE 852/2020 è una legge europea avente l’obbiettivo di creare la prima “lista di investimenti sostenibili” al mondo, “un sistema di classificazione che gli investitori e le imprese possono utilizzare quando investono in progetti e attività economiche (incluso le attività marittime) che hanno un sostanziale impatto positivo sul clima e sull’ambiente”. “L’impegnativo lavoro portato avanti da Confitarma ed Ecsa, insieme ad un gran numero di esperti europei sin dal marzo 2018, con l’approvazione del primo Atto delegato, sancisce un primo importante successo per l’industria marittima con l’inserimento dello shipping tra i settori “transizionali”, cioè tra quei settori che possono essere oggetto di revisione periodica dei criteri di screening tecnico”. “Peraltro l’applicazione della tassonomia al trasporto marittimo è molto complessa data la peculiarità di questo settore che, pur in presenza di evidenti attività dell’industria verso lo sviluppo sostenibile, è ancora al centro delle discussioni per la definizione green o brown a seconda del tipo di carico trasportato. Infatti, considerare il carico come parte dell’attività marittima secondo i criteri della tassonomia potrebbe portare a conseguenze impreviste e negative, penalizzando i finanziamenti per l’industria marittima”.  sulla base del carico trasportato, oltre ad allontanare i finanziamenti per soluzioni innovative, potrebbe comportare il rischio di accelerare un trasferimento modale inefficiente. “Confitarma – ha concluso Fabrizio Vettosi – continuerà a lavorare con ECSA per la definizione di dettagli tecnici che possano garantire una transizione più fluida per lo shipping”.

In rappresentanza dell’Associazione Bancaria Italiana hanno partecipato all’evento Gianfranco Torriero, Vice Direttore Generale, Raffaele Rinaldi, Responsabile Ufficio Credito e Sviluppo, e Claudia Pasquini, Responsabile Ufficio Rischi, controlli e Sostenibilità. Dal punto di vista di ABI, “la tassonomia introduce un sistema di classificazione unificato a livello europeo, atto a definire le attività che possono essere considerate ‘green’ o ‘sostenibili’, a partire dalla mitigazione e dall’adattamento ai cambiamenti climatici. Tale sistema di classificazione è stato sviluppato nell’ambito della finanza sostenibile, per incanalare i flussi di capitali verso investimenti ecosostenibili. Attualmente, la tassonomia non impatta direttamente sull’attività creditizia delle banche, se non per l’attività di emissione di prodotti finanziari ‘green’ (es. green bond) con i quali vengono raccolte risorse da destinare a progetti green, per i quali può essere adottata la tassonomia per identificare le attività finanziate. Le banche dovranno peraltro tener conto, come previsto dalle linee guida Eba, nel processo di erogazione e monitoraggio del credito i rischi derivanti dai fattori ambientali, sociali e di governance (cd. fattori ESG). Per questo potranno anche considerare criteri o soglie proposte dalla tassonomia che possono risultare rilevanti per tale obiettivo. In particolare, sarà necessario instaurare un dialogo costante tra banche e imprese per raccogliere dati rilevanti al fine di valutare l’impatto del cambiamento climatico – in termini di rischi fisici, conseguenti ad esempio dall’innalzamento del livello del mare, e di transizione, derivanti dall’incertezza relativa alla velocità e alla tempistica del processo di transizione verso una economia low carbon – sulla capacità di rimborso dei finanziamenti”.

“Il momento storico che stiamo vivendo è sicuramente complesso e vede diverse iniziative volte al raggiungimento degli obiettivi globali in termini di decarbonizzazione. – ha affermato Marta Ponis, direttore tecnico Nord Europa Marine di RINA – L’IMO è prossima all’adozione di nuovi emendamenti MARPOL e l’Ue sta presentando revisioni con incrementi percentuali di riduzione della CO2. Ad aprile è stata definita la normativa Europea per la Tassonomia e, nel contempo, sono nati accordi privati per i finanziamenti come il ‘Poseidon Principles. In questo contesto in continua evoluzione, il RINA è in prima linea per identificare e sviluppare design avveniristici, tecnologie e normative in ottica “zero emissioni”, guidando progetti innovativi che comprendano l’ammoniaca e l’idrogeno come combustibili.

Contemporaneamente, siamo accanto al mondo armatoriale per una pianificazione efficace della transizione dai combustibili fossili a quelli a zero emissioni. Diventa sempre più importante, infatti, validare tecnicamente i passaggi per migliorare le prestazioni in termini di emissioni CO2 delle navi esistenti e noi lavoriamo per supportare il mondo armatoriale nell’implementazione dei requisiti IMO, oltre che nell’identificazione delle soluzioni per ottemperare alle indicazioni del regolamento UE 852/2020 sul sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili”

“Registriamo con piacere l’importante risultato che l’industria marittima europea – ha concluso Mario Mattioli, Presidente Confitarma – sia stata riconosciuta nell’ambito della tassonomia come settore transizionale. Questo, però, è solo un primo passo verso la transizione ecologica che, per essere efficace, dovrà essere basata su criteri realistici e neutrali dal punto di vista tecnologico. È poi fondamentale evitare il proliferare di situazioni parallele, diverse da quanto stabilito dalle leggi comunitarie che possano influire negativamente sul mercato”.

Roma, 30 aprile 2021