Confitarma ringrazia i Presidenti e i membri delle Commissioni riunite 1^ e 5^ del Senato per aver accolto la richiesta dell’armamento formulata nel corso dell’Audizione convocata il 16 gennaio u.s. in relazione all’iter di conversione del DL Milleproroghe. Infatti, sono stati approvati gli emendamenti (10.92 e l’identico 10.93) che prevedono la proroga al 31 dicembre 2023 della norma (art. 103-bis del d.l. 18/2020 convertito con modificazioni dalla Legge 27/2020) che, dal mese di marzo 2020, consente – in deroga all’art. 328 cod. nav. – di stipulare in Italia le convenzioni di arruolamento del personale marittimo ai sensi dell’art. 329 cod. nav. (procedura per la stipulazione delle convenzioni di arruolamento all’estero, in luogo che non sia sede di autorità consolare), con sottoscrizione della stessa a bordo, alla presenza di due testimoni che vi appongono la propria sottoscrizione e con successiva convalida ex art. 357 reg. nav. mar. nel primo porto utile.
Qualora venisse confermato anche dall’altro ramo del Parlamento, si tratterebbe di un primo passo sul sentiero della semplificazione delle procedure di imbarco e sbarco dei lavoratori marittimi. Stiamo lavorando per ottenere che la procedura semplificata prevista dall’art.103-bis diventi strutturale nonché che vengano adottate le altre importanti semplificazioni che da tempo stiamo promuovendo.

Purtroppo, d’altro canto, rileviamo con rammarico il mancato accoglimento delle proposte emendative per il recupero delle risorse stanziate per il nuovo incentivo al trasferimento modale delle merci strada/mare per il 2022. Infatti, le dotazioni originariamente stanziate – già di per sé ridotte rispetto a quelle del precedente Marebonus – rischiano di essere ulteriormente assottigliate a causa dalla perdita delle quote relative al 2022 in ragione della mancata adozione del regolamento di attuazione. L’emendamento, peraltro a costo zero per l’erario mirava al recupero degli importi (39 milioni di euro) già stanziati dalla legge di bilancio 2021 e dal c.d. decreto n.21/2022, destinandoli alle successive annualità 2023 e 2024.
Auspichiamo che il Governo agisca prontamente al fine di evitare tale riduzione di risorse e assicuri, invece, nuovi stanziamenti aggiuntivi a questo efficiente strumento green. È noto, infatti, che, a parità di risparmio energetico ottenuto, il costo per lo Stato del Marebonus è stato pari a un decimo di quello previsto per il Superbonus 110%.