Il Presidente di Confitarma Mario Mattioli ha partecipato alla IV edizione delle Giornate del Mare di Limes, Rivista Italiana di Geopolitica in corso a Palazzo Reale a Napoli, intervenendo nella tavola rotonda intitolata “A che serve il mare?” moderata da Fabrizio Maronta, insieme al Presidente di Fincantieri Gen. Claudio Graziano, al direttore di SRM Massimo Deandreis e a Riccardo Rigillo, capo di gabinetto del ministro per le politiche del mare Musumeci.

“A che serve il mare? Il mare serve alla vita”, così il presidente Mattioli ha risposto alla domanda centrale del convegno, sottolineando che: “Il mare genera più ossigeno di quello che generano le foreste.
Il mare è il termometro delle sfide globali e dei nostri cambiamenti climatici e quindi lo dobbiamo preservare.
In questo noi stiamo cercando di fare il massimo. Come armatori siamo in fase avanzata sulla sperimentazione di nuovi carburanti meno impattanti, ma per non pochi anni ancora dipenderemo dai combustibili fossili.
Le navi consumano 300 milioni di tonnellate di carburante all’anno e non esistono ancora tecnologie che siano in grado di consentire un minor impatto ambientale.
Tuttavia lo shipping, per quanto la nave sembri un oggetto inquinante, in realtà è il mezzo più sostenibile per unità di merce trasportata. Basti pensare che il 90% delle merci nel mondo viaggia via mare emettendo meno del 3% di gas serra in atmosfera”.

“L’Italia” – ha aggiunto Mattioli – “è la piattaforma logistica del Mediterraneo, eppure uno studio di Confindustria ha evidenziato che se i nostri porti, considerando gli acquisti che fanno le imprese italiane, fossero in grado di recepire tutte le merci in tutti i porti avremmo un differenziale positivo di 70 miliardi. Occorre semplificare, a tutti i livelli, per garantire la competitività del sistema marittimo nazionale e delle sue imprese a livello europeo e globale”.

“Sono felice di condividere riflessioni di geopolitica del mare con la comunità di Limes” – ha concluso Mattioli – “che Confitarma supporta convinta della necessità di rimettere il mare al centro della strategia nazionale”.