Ne “Il punto di…” di questa settimana ospitiamo con piacere l’intervista al Presidente di Assiterminal Luca Becce, con il quale ci siamo confrontati sugli scenari del terminalismo italiano e sulle criticità della recente Proposta di Regolamento comunitario AFIR. Argomenti che saranno al centro del convegno “PORTUALITÀ ITALIA a servizio del Paese”, in programma il 18 aprile presso la nostra sede di Confitarma e Federazione del Mare.

Il 18 aprile avete in programma un importante evento intitolato “PORTUALITÀ ITALIA a servizio del Paese – ASSITERMINAL a confronto con il cluster marittimo nazionale”. Quali sono i principali temi e i vostri obiettivi?
Abbiamo suddiviso l’evento in due momenti: il primo vuole valorizzare le aziende, le sfide organizzative e gli investimenti che si stanno facendo per sostenere modelli di business in continuo cambiamento in un contesto di strutture di costi in aumento e di incertezze di scenari per dare atto del livello qualitativo che riusciamo ad esprimere nonostante tutto. Confrontarsi con stakeholder leader nei processi industriali e nei servizi di cui fruiamo ci aiuterà a rafforzare proposte concrete. Il secondo momento è dedicato al confronto con la politica e il mondo associativo che, insieme, devono costruire e dare risposte concrete e efficaci: anche per questo ci aspettiamo una forte presenza del Governo! Al momento, per esempio, sull’aumento dei costi dei canoni concessori abbiamo avuto rassicurazioni dal Governo ma mancano i fatti!

Quali scenari prevede nel prossimo futuro per il terminalismo italiano? Quali le principali sfide?
Il recente passato ci sta ponendo sfide che non erano immaginabili sono a poco tempo fa: gli effetti dell’integrazione nella logistica, la non compiuta riforma della governance portuale e di processi efficaci di pianificazione, gli stravolgimenti geopolitici, la concorrenza della sonda sud del mediterraneo e la transizione energetica sono solo alcune delle sfide che possono essere affrontate solo grazie a una stretta collaborazione pubblico/privato a guida centrale e con una chiara visione degli obiettivi e della destinazione delle risorse: noi ci siamo!

La Proposta di Regolamento comunitario sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFIR) prevede che, partire dal 1° gennaio 2030, le navi portacontainer e le navi passeggeri ormeggiate in un porto della rete centrale e globale delle TNT dovranno collegarsi all’OPS (on-shore power supply) e utilizzarlo per tutto il loro fabbisogno di elettricità durante l’ormeggio. Qual è la posizione di Assiterminal sul tema? Mancano solo sette anni all’ipotizzata entrata in vigore. Se ne intravede, quali sono le criticità per il sistema portuale italiano?
Valgono le considerazioni di prima: se si vuole fare sistema si deve dialogare e prendere decisioni in base alle reali esigenze del mercato fornendo strumenti incentivanti anche ai terminalisti per investire sulla transizione energetica. La pianificazione deve essere fatta a step insieme all’armamento avendo chiaro che qualunque alternativa ai combustibili fossili deve essere sostenibile anche dal punto di vista economico e che non esiste uan sola ricetta. Siamo indietro anche perché la burocrazia non aiuta.
Lo stesso vale, in termini di pianificazione, per lo sviluppo intermodale: in più, su questo, anche l’industria deve fare la sua parte innovando i processi di distribuzione. Il rapporto gomma/ferro è ancora 80/20.
Abbiamo chiamato la politica ad ascoltare e condividere: vedremo!