Il 30 aprile è nato il nuovo Osservatorio Covid-19 sui Trasporti Marittimi e la Logistica di SRM,
Questo primo working paper si apre con un outlook internazionale, che analizza le ricadute più significative che il virus ha causato sullo shipping e sul settore della logistica portuale.
Seguiranno una serie di stime sul notevole impatto del fenomeno sull’interscambio marittimo (import-export) italiano.
Il report si conclude con i risultati di una Survey sugli effetti del COVID-19 realizzata da SRM attraverso alcune domande rivolte ad un panel di settore costituito dai principali player nazionali a livello associativo e portuale. È un’indagine dai risvolti interessanti che affronta problemi, esigenze e possibili soluzioni per ripartire.
Massimo Deandreis, Direttore Generale di SRM dichiara:“Abbiamo realizzato questo nuovo Osservatorio sull’impatto del COVID–19 sui trasporti marittimi e la logistica perché riteniamo che questo sia un settore strategico per guidare la ripresa del Paese quando l’emergenza sanitaria sarà finita. Ricordiamo, infatti, che gli investimenti in logistica e portualità hanno un elevato fattore moltiplicativo: 1 euro di investimenti ne generano quasi 3 di domanda aggiuntiva. Inoltre, le analisi ci mostrano che i Paesi che hanno un sistema logistico-portuale più performante ed efficiente (come ad esempio la Germania) sono anche quelli che stanno gestendo in modo più ordinato la crisi e organizzando con efficacia la fase di ripartenza. E questo deve indurre ad una riflessione seria sull’importanza di investire in logistica anche come elemento di tenuta del Paese nelle emergenze”.
Alessandro Panaro, Responsabile Maritime & Energy di SRM spiega “Il COVID–19 ha portato alla luce nuovi fenomeni e ha accentuato le nostre debolezze a livello portuale e logistico. Siamo di fronte ad un’importante riduzione dei volumi containerizzati e, di conseguenza, del nostro import-export via mare. Secondo scenari che abbiamo ipotizzato, si stima che il trasporto marittimo container stia registrando una diminuzione in valore pari al 25%-35% del totale. Inoltre, circa 7 milioni di TEU sinora sono andati persi per le blank sailing (cancellazioni delle rotte). Le sfide da affrontare per il futuro sono e saranno quindi numerose e complesse. Occorre ripartire da alcuni punti fermi: attuare una spinta alla digitalizzazione dei processi logistici, ridurre drasticamente la burocrazia che rallenta gli investimenti infrastrutturali e lavorare sul rafforzamento dei porti, soprattutto del Mezzogiorno, in chiave di attrazione di investimenti manifatturieri”.