Due giorni di incontri e una mostra cartografica sullo spazio geopolitico del mare italiano.
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Il 18 settembre, alle ore 11,30
Luca Sisto, DG Confitarma, ha partecipato alla sessione “L’Italia, la guerra russoamericana
in Ucraina e il Mediterraneo”, affermando: “Un paese marittimo è un paese che ha una politica marittima. Possiamo interrompere la sea blindess con lo sviluppo della cultura del mare. Dobbiamo rimettere il mare al centro del Paese”.

Il momento storico che viviamo ci racconta la centralità strategica del trasporto marittimo. Le crisi alimentare ed energetica alle porte (i difficili mesi appena passati nel Mar Nero ne sono testimoni) dimostrano come non esista un’alternativa allo shipping quando si parla di trasporto su grande scala. Eppure, in Italia fatichiamo a visualizzare tale priorità. Per superare e combattere la sea blindness il cambiamento deve essere culturale. Dobbiamo dire le cose come stanno, l’amministrazione italiana, seppur ricca di figure professionali che lavorano incessantemente al servizio dell’interesse nazionale, manca di personale che abbi competenze tecniche in materia marittima, per esempio non c’è alcun ingegnere navale nel nostro Ministero di competenza.

Alla domanda “può sopravvivere la globalizzazione?”, Luca Sisto ha risposto: “Il trend appare essere quello di una regionalizzazione della globalizzazione: ad indicarlo il fenomeno sempre più diffuso del re-shoring e l’incremento della domanda per navi di più piccole dimensione per ogni tipologia di servizio (in contrapposizione al gigantismo degli ultimi anni).
In tale dinamica s’inserisce la centralità del patrimonio liquido per la nostra nazione e, con essa, la necessità di una governance unica dedicata”.

La registrazione disponibile a questo link: https://youtu.be/vChieigCYKs